Mantova capitale italiana della cultura 2016Itinerari accompagnati nelle terre dei Gonzaga

Benvenuti a Mantova

Mantova ha ottenuto un  meritato riconoscimento in ambito nazionale che consentirà a viaggiatori, appassionati, curiosi, cittadini amanti dell'arte e del bello di riscoprire questo autentico gioiello, culla europea del Rinascimento.
Pensiamo che la dinastia Gonzaga abbia plasmato oltre la città anche l'esteso territorio della provincia, così da presentare una complessa trama ricca di storia che talvolta si  presenta inedita anche agli occhi del residente.
Un invito esteso a cittadini e turisti, quindi, alla scoperta di itinerari accompagnati che abbiamo preparato in partenza dal capoluogo.

Itinerari accompagnati con guida

Mantova e Sabbioneta,  42° sito italiano riconosciuto dall’Unesco​

Mantova e Sabbioneta offrono una testimonianza eccezionale di realizzazione urbana, architettonica e artistica del Rinascimento, collegate tra loro attraverso le idee e le ambizioni della famiglia regnante, i Gonzaga. Esse rappresentano gli esempi più eminenti delle due modalità più emblematiche della progettazione urbanistica del Rinascimento, rispettivamente quella evolutiva e quella fondativa. Come tali, esse sono servite di riferimento per gran parte delle successive esperienze di costruzione della città fino all’epoca moderna. Gli artisti che hanno concorso alla realizzazione delle due città hanno prodotto capolavori che hanno portato a compimento gli ideali del primo Rinascimento, contribuendo in maniera determinante alla diffusione internazionale di un movimento destinato ad influenzare e plasmare l’intera Europa”.

Mantova e Sabbioneta hanno conservato fino ad oggi queste caratteristiche nel loro tessuto urbano così come hanno conservato numerose opere d’arte emblematiche del Rinascimento assolutamente fondamentali per la ricostruzione storica e la comprensione della cultura europea.

Mantova: ammireremo Palazzo Ducale, immensa reggia dei Gonzaga dal 1328, con i suoi 34.000 metri quadrati di estensione e 900 ambienti, un articolato complesso di appartamenti, piazze, cortili interni, logge e corridoi.

Attraversata la scenografica Piazza Sordello, sosteremo alla Casa di Rigoletto, ripercorrendo la trama dell'omonima opera verdiana tratta dal dramma "Le roi s'amuse" di Victor Hugo, immersi nel melodramma, rimembrando le gesta del leggendario buffone di corte tra le note della celebre aria del Duca di Mantova "La donna è mobile".

E poi Piazza Broletto, Piazza Erbe, Virgilio in cattedra, appostato alla parete del Palazzo del Podestà, il Palazzo della Ragione, la Rotonda di S.Lorenzo, la Torre dell’Orologio e la Casa del Mercante. Infine, sulla centralissima Piazza Mantegna, la Basilica di S.Andrea, capolavoro architettonico di Leon Battista Alberti, simbolo della Mantova capitale europea del Rinascimento. La Basilica ha il privilegio di custodire, nella Cripta, i Sacri Vasi, contenenti il sangue di Cristo. La tradizione attribuisce al soldato romano Longino, che trafìsse con la propria lancia il costato di Cristo, la raccolta ed il trasporto di terra imbevuta del sangue del Salvatore nel luogo ove ora sorge la città di Mantova.

Sosta ristoratrice in un caratteristico locale del centro storico.

Il pomeriggio sarà dedicato alla visita di Palazzo Te, capolavoro di Giulio Romano.
Mantova era anticamente circondata da quattro laghi formati dal corso del fiume Mincio; poco distante dall’isola su cui sorse la città si trovava un’altra isola denominata sin dal medioevo Teieto (poi abbreviato in Te) collegata con un ponte alle mura meridionali della città. Due sono le ipotesi più attendibili sul significato del termine Teieto: esso potrebbe derivare da tiglieto, località di tigli, oppure essere collegato a tegia, dal latino attegia, che significa capanna.

L’isola, che possiamo immaginare verdeggiante e tranquilla, divenne ben presto luogo di svago per la famiglia Gonzaga; numerosi sono i documenti che attestano già dalla metà del Quattrocento l’uso di questo contesto naturale. Agli inizi del 1500 Francesco II Gonzaga, marito di Isabella d’Este, vi fece costruire stalle per gli amati cavalli di razza e anche una casa padronale. Rimangono infatti tracce di un edificio di pregio con pitture murali nei sottotetti dell’attuale palazzo. Un affresco reca la data 1502 e le iniziali del committente.
 
In alternativa alla visita di Palazzo Te,  con le vivide immagini della città dagli irreali laghi ancore impresse negli occhi, possiamo proseguire il nostro tour alla scoperta di  Sabbioneta.

Eccola stagliarsi con il suo nobile profilo, sopra la cinta muraria disegnata a stella, che, varcata la Porta, ci imprigiona nel suo passato.

Il sogno di pietra del Principe di cultura europea Vespasiano Colonna Gonzaga che volle tramutare un insignificante villaggio in Novella Roma, rendendolo immortale. Visiteremo: Palazzo Giardino o Casino, sul lato meridionale di Piazza d'Armi, villa suburbana, residenza privata e luogo intimo del Duca utilizzato per leggere, studiare, intrattenere ed ospitare illustri letterati cui mostrare le collezioni classiche, e per trovare ristoro dagli impegni di governo.

Galleria degli Antichi, detto "Corridor grande", edificato tra il 1583 ed il 1586 per ospitare le collezioni del Duca: 96 metri proiettati in sequenza quasi all'infinito, effetto creato dalle finte prospettive affrescate, (in Italia e' la terza galleria per lunghezza), decorati ad affresco con stemmi, imprese ed allegorie raffiguranti le virtù e le qualità morali ed intellettuali del principe quale buon governante della città.

Teatro all'Antica, autentico gioiello, simbolo del teatro moderno in quanto rappresenta il primo esempio di teatro stabile nell'epoca degli artisti girovaghi, deve il nome all'architetto vicentino Vincenzo Scamozzi che lo edifico' tra il 1588 ed il 1590. L'atmosfera del teatro all'aperto romano viene qui rivissuta attraverso l'impianto scenografico originario, il pavimento inclinato del palco, statue raffiguranti divinità olimpiche, che ornano il peristilio ed i palchi affrescati con personaggi, dame e cavalieri, intenti ad ammirare la scena. Celebrazione artistica dei fasti di Roma, suggellata all'esterno dalla scritta:

"Roma quanta fuit ipsa ruina docet", le stesse rovine insegnano quanto grande fu Roma!

Palazzo Ducale, dimora ufficiale di Vespasiano, completamente ricostruito in seguito ad un funesto incendio divampato nel novembre del 1559. Nella reggia si possono ammirare le sale e gli ambienti affrescati con fini decorazioni e preziosi soffitti lignei, testimonianza della cultura classica del Duca.

Sinagoga, tempio e luogo di culto della comunità ebraica, si trova al secondo piano di un edificio centrale, accanto alla piazzetta dell'Oratorio di San Rocco. Sorta sul luogo di una piu' antica sala di preghiere risalente al XVI sec., venne realizzata nel 1821 su progetto dell'architetto Carlo Visioli.
Sulla via del rientro sosteremo a Villa Pasquali, minuscolo insediamento dominato dalla Parrocchiale dedicata a Sant'Antonio Abate, opera di Antonio Bibiena, stile barocco (1765-1784).
Terminata la visita, sosta nel laboratorio artigianale di un'appassionata creatrice di originale ceramica graffita mantovana. Possibilita' di shopping.

Quotazioni su richiesta, in base al numero dei partecipanti ed alla durata dell'escursione, disponibili in Agenzia.
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