Mantova e Sabbioneta, 42° sito italiano riconosciuto dall’Unesco​ - continua a scoprire -

Piazza Sordello e il Duomo Piazza Sordello e il Duomo
Piazza Sordello e il Duomo

La Corte dei Gonzaga, quattro secoli di storia


Il fascino di Palazzo Ducale, immensa reggia dei Gonzaga dal 1328, con i suoi 34.000 metri quadrati di estensione e oltre 500 ambienti, un articolato complesso di appartamenti, piazze, cortili interni, logge e corridoi.

Attraversata la scenografica Piazza Sordello, sosteremo alla Casa di Rigoletto, ripercorrendo la trama dell'omonima opera verdiana tratta dal dramma "Le roi s'amuse" di Victor Hugo, immersi nel melodramma, rimembrando le gesta del leggendario buffone di corte tra le note della celebre aria del Duca di Mantova "La donna è mobile".
 
Mantova skyline
Palazzo TePalazzo Te
Palazzo Te

Palazzo Te, di luci ed inganni e Villa de l'onesto ozio

Stupore e meraviglia sono nostre fedeli compagne di viaggio: ecco lo scrigno dei divertimenti voluto da Federico II Gonzaga, Palazzo Te, capolavoro di Giulio Romano, migliore allievo di Raffaello, 1525-1535. Il quinto Marchese di Mantova desiderava una villa come quella di un imperatore romano, un rifugio dagli obblighi di corte ed un luogo appartato dove dedicarsi unicamente allo svago e al divertimento : Villa Te viene costruita prendendo spunto dai resti della villa dell'imperatore Domiziano, una corte quadrata (domus romana) attorno alla quale si dispongono i diversi appartamenti.   
Palazzo Te Sala dei Giganti
Mantova e Sabbioneta,  42° sito italiano riconosciuto dall’Unesco​ - continua a scoprire -

Mantova era anticamente circondata da quattro laghi formati dal corso del fiume Mincio; poco distante dall'isola su cui sorse la città, si trovava un'altra isola denominata sin dal medioevo Teieto (poi abbreviato in Te), collegata con un ponte alle mura meridionali della città. Le ipotesi più attendibili sul significato del termine Teieto: potrebbe derivare da tiglieto, località di tigli, oppure essere collegato a tegia, dal latino attegia, cioe' capanna. L'isola, che possiamo immaginare verdeggiante e tranquilla, divenne ben presto luogo di svago per la famiglia Gonzaga. Agli inizi del 1500, Francesco II, marito di Isabella d'Este, vi fece costruire stalle per gli amati cavalli di razza ed anche una casa padronale. LasciateVi trasportare dalla suggestione creata dal trionfo della pittura in un vortice di giganteschi affreschi...
Pomponesco paesaggioPomponesco paesaggio
Pomponesco paesaggio

Itinerario classico ed ospitalità innovativa tra i Borghi piu' belli d'Italia: Pomponesco


Un itinerario classico che consente di cogliere le armonie rinascimentali dei nostri gioielli Unesco ed una innovativa ospitalità in Pomponesco, annoverato tra I Borghi più Belli d'Italia
 
Piccola contea adagiata sulla sponda sinistra del Po, ridisegnata da Giulio Cesare Gonzaga, Principe del Sacro Romano Impero nel 1579, sull'esempio del cugino Vespasiano che aveva edificato la Città Ideale di Sabbioneta

Dal 2019 è Patrimonio Unesco Mab, man and biosphereappartiene alla Riserva Unesco Po grande, e la scenografica ed immensa Piazza IV Martiri è collegata all'argine, dove si raggiunge la Riserva naturale della Garzaia che ci svela ecosistemi e unità vegetazionali molto diversi tra loro: sabbioni, lanche, boschi igrofili, planiziali, ed altro, emblemi della pianura della Bassa Padana
 
 
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Pomponesco paesaggi da film

Pomponesco, scenografia naturale con il suo centro storico incorniciato da due infinite piazze, amata dai registi italiani, un autentico miraggio di città ideale  immortalata  negli anni '50 da Mario Soldati, in "La ragazza del fiume",  nel 1970 da Bernardo  Bertolucci, che gira  "La strategia del ragno", Cesare Zavattini  in  "Ligabue", Terence Hill con il remake di "Don Camillo" nel 1983, Tinto Brass nel 1998 con la sua "Monella".
 
L'ambiente cinematografico anima le presenze nel piccolo Borgo e l'Albergo Il Leone ospita celebrità come
De Sica, Tognazzi, Zavattini. Pomponesco ha dato i natali ad Achille Togliani, indimenticabile cantante italiano, nonchè stimato attore.
Albergo Il Leone ingressoAlbergo Il Leone ingresso
Albergo Il Leone ingresso

Pomponesco e il suo gioiello di Ospitalità : Albergo Trattoria Il Leone

Stiamo rivivendo la Storia di una dinastia che ha per quattro secoli ha magnificato Mantova ed il suo territorio, e di matrice gonzaghesca non può' che essere anche  l'Ospitalità: Albergo Trattoria Il Leone.
Quando varcherete la soglia di ingresso di questa nobile Dimora appartenuta alla famiglia Nichelosa, di cui Lodovico fu segretario, notaio e castellano di Giulio Cesare Gonzaga, il Signore del piccolo Principato, sarete rapiti dall'atmosfera rinascimentale che si respira. 
Sala Ristorante affrescata sec. XVII
Stupore ed ammirazione: affreschi e soffitto ligneo a cassettoni ornano la Sala ristorante, rappresentano i quattro momenti del giorno: l'alba, il mezzogiorno, il tramonto e la notte e sono intervallati da scene di vita quotidiana, dalle quattro virtu' e dalle allegorie dei 4 Continenti, quelli fino ad allora conosciuti. La Sala fu utilizzata nell'800 come piccolo teatro, ospitando importanti opere teatrali come l'Aristodemo di Monti, l'Oreste di Alfieri, ed alcune opere di Goldoni.
Le rose de Il LeoneLe rose de Il Leone
Le rose de Il Leone

L' Albergo Il Leone, dimora gonzaghesca,  si trova nella seicentesca Piazza XXIII Aprile, rimasta sostanzialmente integra nonostante lo scorrere dei secoli, sprigionando ancora oggi il proprio fascino  scenografico.
Se con una piacevole passeggiata possiamo raggiungere la Riserva Garzaia direttamente dalla strada sull'argine, è grazie all'attracco fluviale, realizzato in prossimità dalla lanca, ora visibile anche da chi viaggia sul fiume, che scopriamo un originale e  artistico angolo, Montecitorio, una piccola casetta che si erge su un minuscolo piazzale, un luogo di ritrovo e di conversazione, per fare filos, un osservatorio speciale, dell'ambiente naturale che lo circonda, e del genere umano che lo frequenta, impreziosito dalla poesia che ispira questo affascinante e magico luogo.  
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